24/04/2023 - Fabio
Crowdfunding nel settore real estate per il 2023 significa allontanarsi da un’immaginario comune ormai al settore finanza. Sì, perché qui parliamo di investimenti, borsa, trading, scambi. Qualsiasi cosa riguardi il mondo finance e business, c’è sempre uno scenario che viene in mente.
Chi non ha mai visto film cult sul genere? Ci vengono in mente “Wall Street” di Oliver Stone o il più recente “Wolf of Wall Street” di Martin Scorsese. Insomma, per convenzione comune ormai consolidata, tutto ciò che è sinonimo di affari deve necessariamente svolgersi nell’algida frenesia in giacca e cravatta di una metropoli.
Tra vetro, acciaio, folle mormoranti e scalpitio di scarpe firmate. Non sfugge a questo neppure il crowdfunding. Invece oggi scopriamo che le cose non stanno esattamente così…
Per dirla tutta, c'è una nuova frontiera che si sta aprendo con successo. In questo primo scorcio del 2023 riguarda specificamente il crowdfunding del settore immobiliare.
In linea generale, come funziona la cosa per i più curiosi ancora neofiti? Si tratta di una cordata tra finanziatori (o dealer) per permettere la realizzazione di un progetto.
In buona sostanza, coloro i quali decidono di unire le forze per arrivare ad un obiettivo minimo di capitale nel crowdfunding immobiliare, aiutano a realizzare un progetto. In effetti, è quello che accade sempre in questo campo. Dalle sue declinazioni originarie più legate al mondo dell’etica e della “buona causa”, permette a chi non ne ha i mezzi di realizzare un sogno o ottemperare a una necessità.
La realtà imprenditoriale del crowdfunding immobiliare - perché è di fare impresa che si tratta - è legata più di altre declinazioni di questo business all’idea di un progetto. Sì, perché l’obiettivo per cui si raccoglie un capitale da parte di solerti finanziatori privati (sia società che singole persone) è sempre finalizzato ad un immobile.
Sappiamo benissimo, se non altro per i tanti ma sensati luoghi comuni sul mattone, che un immobile rappresenta di per sé la concretezza per antonomasia. Dunque, perché non realizzare un crowdfunding su qualcosa di così concreto?
Certamente sarebbe inutile stare a girarci intorno. I danni ad effetto domino causati dalla pandemia globale sono qualcosa con cui ancora facciamo e faremo i conti. Ciò, naturalmente, riguarda ogni singolo aspetto della nostra esistenza. Parlando nello specifico di mercati e potere d'acquisto, alla fine il danno è arrivato anche al mattone. Le difficoltà di questi ultimi anni, acuite ulteriormente dal conflitto in Ucraina e dal conseguente aumento di materie prime, carburanti e trasporti, hanno fatto il resto.
Tutto questo, insieme all'inflazione, ha portato ad una risalita dei costi dei fabbricati e dei tassi di mutuo. Proprio qui incide invece positivamente l'investimento rappresentato dal crowdfunding immobiliare. La possibilità di finanziare un progett0 di ricostruzione o riqualificazione immobiliare fa gola. Si contribuisce a qualcosa di concreto, dando nuova vita ad una costruzione spesso in abbandono se non ancora su carta. Al tempo stesso si rientra del proprio finanziamento con un margine di profitto, il ROI (Return Of Investment).
Dunque, eccoci arrivati alla parte "hot" del nostro articolo sulla vera novità 2023 del crowdfunding. Ma cosa succede in definitiva? Succede che in Italia qualcuno si è finalmente reso conto di essere... in Italia! No, non ci sono cervellotici giochi di parole, perché tutto ha un senso. In pratica, chi ha cominciato a credere nel business etico del crowdfunding si è guardato attorno ed ha capito una semplice cosa. Qual è il modo migliore di far fruttare un finanziamento su un immobile e valorizzare il nostro patrimonio culturale?
Proprio così, il crowdfunding immobiliare in Italia smette per un momento di affidarsi solo al mito straniero che lo ha ispirato e torna a casa. Casa nel vero senso della parola, perché i migliori immobili su cui poter investire sono proprio la vera forza di questo paese. Arte, letteratura, storia, enogastronomia, costume, tutto ruota attorno ad un satellite fondamentale, le strutture abitative. Non solo un monumento che testimonia la nostra storia e le nostre radici, ma il cuore delle civiltà che furono. Un paese così etnicamente e culturalmente ricco e stratificato come il nostro, ne ha da vendere!
Il punto essenziale che rende assolutamente unico il crowdfunding immobiliare nel nostro paese sta nelle nostre radici. Proprio nel momento in cui il mercato soffre per le ferite inferte dagli eventi degli ultimi 3 anni, qui bisogna fare una scelta.
Nel momento in cui anche il trasporto delle materie essenziali per costruire un edificio aumenta vertiginosamente, non si può insistere. Se il mercato inizia ad annaspare non ci si accanisce sul malato perché fino al giorno prima quella è stata la via giusta. Occorre dunque, in simili casi di emergenza, fare un bel respiro e sforzarsi di pensare fuori dagli schemi. Come succede spesso in tempi di crisi, la risposta si svela come se ci fosse sempre stata.
C'è una sorta di effetto "back to the roots" generato dal fuoco incrociato Pandemia + Guerra. Nel momento in cui il lockdown prima e una certa austerity imposta dal conflitto ucraino poi hanno imposto uno stop c'è stato il clic. Dapprima la natura ha avuto tempo e respiro per auto rigenerarsi e nel mentre è toccato a noi col ridimensionamento del nostro way of life. Giocoforza l'isolamento della primavera 2020, abbiamo reso la nostra vita domestico-centrica, recuperando un senso nuovo degli spazi. Questo ha pian piano portato molti di noi a riconsiderare anche una dimensione di ritorno alla semplicità e alle radici.
Il crowdfunding dedicato al finanziamento per la riqualificazione dei borghi antichi d'Italia entra in gioco proprio qui. Potremmo quasi definirlo come lo stage finale di un lento processo di maturazione di tre anni. Volendo usare un paragone, stiamo assistendo allo stesso arco che conduce molti ragazzi di talento e visione fuori dall'Italia per specializzarsi. Alla fine, alcuni di essi fanno ritorno per portare l'esperienza del mondo a casa e ridare valore a ciò da cui sono partiti... per restare! Chiarito questo aspetto sul nuovo corso del crowdfunding, passiamo ai numeri.
Eccoci alla parte "succosa" e realmente sostanziale del business etico del crowdfunding immobiliare dedicato ai borghi. Solo nell'arco degli ultimi 12 mesi sono stati raccolti capitali per un valore di 1,8 milioni di euro! Grazie questo "financial effort" sono stati recuperati e rigenerati ben 26 immobili in 6 regioni.
Neanche a dirlo, il terreno che fornisce le maggiori opportunità per questo specifico segmento di raccolta fondi lo troviamo al Sud Italia. Nel Mezzogiorno in particolare, certo, ma anche al Centro e dovunque lontano dai grandi centri abitati e dalle metropoli. Sappiamo per certo, inoltre, che non sono solo gli italiani ma anche - e forse soprattutto- i turisti stranieri a manifestare largo interesse per i borghi. Questo non solo dal punto di vista del semplice godimento da turista ma del diventarne parte attiva per la sua conservazione.
Insomma, le aspettative su questa nuova tendenza del crowdfunding immobiliare tutto made in Italy sono alte. Come accennato poco fa, si tratta di un trend in sviluppo e dunque non ancora consolidato. Abbiamo ampiamente spiegato anche in questo articolo quanto oggi siamo al culmine di un processo di riavvicinamento alle radici. Ciò significa, d'altra parte, che ci troviamo di fronte a qualcosa che è appena all'inizio. Se è vero che l'appeal maggiore pare essere esercitato sugli stranieri, cosa cercano?
Riqualificare significa dare nuova linfa, vita e scopo. Nel caso dei borghi antichi, però, ciò va fatto in armonia con il rispetto dell'ambiente naturale circostante e della storicità. Un concetto che va perfettamente a nozze con un recuperato senso di coscienza ambientalista, anche nel business. Questo ci porta al punto finale: il come riqualificare i borghi in modo rispettoso ed eco-friendly. Semplice, unendo materiali di recupero ma in maniera intelligente e moderna. Cioè? Con il supporto dell'alta tecnologia, rendendo tutto ad alto efficientamento energetico - sfruttando quindi solare ed eolico- e con un pizzico di domotica!
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