24/05/2023 - Fabio
Lending crowdfunding. La forma di investimento immobiliare sicura e remunerativa. Perché soprattutto oggi è così? Certo, in linea generale, il mattone resta ancora adesso il bene-rifugio per eccellenza. Ma come per ogni cosa, i tempi cambiano, soprattutto nell'epoca della digitalizzazione, tutto si evolve molto più rapidamente che in passato. Scopriamo insieme la direzione verso cui stiamo andando nell'ambito degli investimenti.
Volendo per un momento fare un quadro generale, sappiamo bene o male tutti quali sono gli elementi che negli ultimi tre anni hanno cambiato le carte in tavola. La pandemia globale, che ci ha portati giocoforza nella dimensione dello studio e del lavoro a distanza, riducendo gli spazi degli uffici e aumentando questa esigenza tra le mura domestiche (ne parliamo anche qui).
Le immediate conseguenze del lockdown sul mercato immobiliare hanno significato una discesa dei prezzi, risaliti poi per i picchi di materie prime, carburanti e trasporti provocati dalla guerra in Ucraina. Allora, perché ha più senso che mai parlare di lending crowdfunding? Più in generale, perché, con gli aumenti generali anche preventivati, tanto del PIL quanto dell'inflazione (come spieghiamo qui) la casa è un bene-rifugio ancora remunerativo?
Insomma, se il mercato immobiliare rende più oneroso l'acquisto a causa delle impennate dei costi di materiali e carburanti per i trasporti, davvero il lending crowdfunding può diventare la soluzione? Stiamo parlando di una potenziale (ancora) nuova alternativa rispetto all'investimento tradizionale basato sull'acquisto di casa?
Prima di addentrarci nello specifico del lending crowdfunding, entriamo nel merito del meccanismo generale. Come funziona quindi questo sistema applicato all'ambito real estate? L'obiettivo è sempre quello di una raccolta di capitale. Esattamente come fa Isicrowd quando prepara i suoi deal. La piattaforma si occupa di selezionare un'immobile da ristrutturare creando poi la join venture di finanziatori grazie ai quali verrà generato il capitale necessario.
Come spiegato, prima di addentrarci nel lending crowdfunding, è bene spiegarne il funzionamento generale. Viene quindi creato un gruppo di finanziatori, che insieme. data una quota minima di partecipazione, contribuiscono alla costruzione del capitale necessario. Isicrowd, ad esempio, ha scelto di puntare su un obiettivo specifico: riqualificare immobili nella cinta extraurbana del napoletano, dove la società ha le sue radici e la sua identità. Il crowdfunding preserva dunque il suo valore etico.
Riprendendo subito l'ultimo punto, esiste uno stretto legame tra valore etico ed economico all'interno del lending crowdfunding. Tanto per cominciare, il guadagno nelle raccolte fondi per la ristrutturazione immobiliare, oltre al rientro del capitale investito, consiste nel così detto ROI (Return Of Investment). Si riconosce per tanto al finanziatore una percentuale che è di per sé il margine di guadagno sull'operazione. Resta anche, soprattutto nel nostro caso, il valore dell'aver contribuito a far rinascere un immobile abbandonato.
Il lending crowdfunding garantisce la preservazione del basilare valore etico delle raccolte fondi per un motivo. Si tratta della forma più consolidata per gestire una ricerca di capitali che abbia come scopo delle cause onorevoli, come ad esempio quelle volte al recupero e alla preservazione ambientale. Ciò anche perché il lending attrae a sé finanziatori che non sono intenditori specifici né tantomeno professionisti della finanza volti soprattutto al profitto. Questo perché è più semplice da gestire rispetto all' equity.
La semplicità di gestione, la conseguente capacità di attrarre persone più sensibili a determinati temi etici, porta con sé anche il plus della diversificazione degli investimenti. E vi spieghiamo perché.
Il lending crowdfunding è al momento l'alternativa più semplicemente fruibile per finanziare progetti immobiliari perché meno vincolante e più semplice da gestire anche senza particolari know how finanziari. Ne risulta quindi una platea di riferimento composta per lo più di risparmiatori. Certo, digitalmente più alfabetizzati e non particolarmente agée, ma comunque sia il target è quello di persone incuriosite dalla possibilità di una liquidità veloce e senza rischi che vogliono mettere da parte.
I risparmiatori digitalmente preparati e curiosi rispetto alle potenzialità delle piattaforme come la nostra, trovano nel lending crowdfunding un'opportunità molto importante. Pensateci, che cos'è che una persona interessata a guadagnare anche cifre contenute, ma che rappresentano comunque un margine, può chiedere di più? La risposta è Diversificazione!
Un elemento da non sottovalutare, che anzi rappresenta un valore molto ricercato dai potenziali finanziatori, è la diversificazione. Cosa significa, nello specifico, questa parola già ripetuta più volte? Molto semplice, grazie alla natura semplice e accessibile del lending crowdfunding, è possibile gestire anche più deal. Questo è dovuto principalmente alla portata stessa dei progetti da finanziare. In termini pratici, le quote minime di partecipazione sono sempre molto accessibili. Ciò consente di poter aumentare le proprie possibilità di margine partecipando a più progetti.
Il lending crowdfunding rappresenta dunque il modo più sicuro e con minor rischi per rendere la casa un bene-rifugio redditizio più che l'acquisto. Meno oneri, meno responsabilità, dunque nessuna spesa oltre la propria quota capitale. In modo particolare, Isicrowd è sempre in grado di garantire che tale quota rientri, a prescindere che la raccolta raggiunga il proprio obiettivo. Senza ovviamente contare ciò che riguarda il ROI, di cui ci occuperemo nel prossimo articolo.
Teniamo così tanto al valore etico del crowdfunding, che abbiamo reso possibile, registrandosi sulla nostra piattaforma, poter sempre verificare lo stato di avanzamento dei lavori. Mostrare che c'è della concretezza dietro i nostri deal e che questi si trasformano in progetti concreti di riqualificazione, per noi non ha prezzo. Resta sempre aggiornato anche sui nostri canali social: Facebook, Instagram e Youtube.