15/04/2022 - Eva Serio
Secondo l’Osservatorio “Innovative Payments” della School of Managment del Politecnico di Milano, alla fine del 2021 i pagamenti digitali hanno raggiunto i 327 miliardi di euro.
Per quelli contacless, ossia quelli possibili accostando la propria carta al lettore, raggiungono i 126,5 miliardi di euro. 7 miliardi di euro, invece, per gli acquisti tramite smartphone o smartwatch.
Nonostante questi risultati, l’Italia nella classifica delle transazioni pro-capite si trova al 25esimo posto su 27, precedendo solamente la Romania e la Bulgaria.
Comunque il passo verso la digitalizzazione dei pagamenti c’è ed è forte. Complice la semplicità e la velocità nell’uso quotidiano.
Tra i vari meccanismi di POS italiani quello che ha beneficiato più di tutti è stato Nexi, che ha registrato un aumento del 122% nelle transizioni effettuate con gli smartphone all’interno dei negozi.
Segue PayTech che ha gestito nel 2021 il 70% delle transizioni con dispositivi mobili all’interno degli esercizi commerciali.
Altri servizi che prevedono l’utilizzo della tecnologia per i pagamenti sono Google Pay, Samsung Pay ed Apple Pay, che occupano l’86%.
Riguardo Satispay, indipendente dai circuiti tradizionali delle carte di credito o di debito, ha raggiunto i 700 milioni di euro.
Un esempio è il “Buy now, pay later” (acquista adesso, paga dopo), che prevede un numero di rate inferiori e nessun tasso d’interesse per l’utilizzatore finale, oppure Scalapay più o meno si fonda sullo stesso principio di pagamento dilazionato.
Le innovazioni in questo settore sono possibili grazie ai giovani fintech che sfruttano sistemi di intelligenza artificiale e scoring evoluti per l’identificazione degli acquirenti.
Chissà il futuro cosa ci riserverà. Forse lo scopriremo solo… pagando!