22/11/2023 - Eva Serio
Il mondo del crowdfunding immobiliare si prepara a un cambiamento significativo con l'introduzione del nuovo regolamento europeo. La piattaforma di crowdfunding immobiliare Isicrowd, insieme ad altre del settore, si sta conformando alle nuove normative europee, ponendo l'attenzione sulla trasparenza e la protezione degli investitori.
Naturalmente, l'adeguamento alle normative UE cambierà quanto finora visto anche nel nostro paese. Resta, nel settore immobiliare, la differenza tra le modalità lending ed equity.
La prima, che la community di Isicrowd conosce bene, rappresenta il modello di riferimento per le raccolte di capitale con obiettivo etico. Non solo, perché il lending è anche il tipo di crowdfunding a più bassa incidenza di rischio: gli investitori diventano creditori presso la piattaforma che istituisce la raccolta, quindi non ci sono oneri societari e rischi d'impresa. Certo, a fronte di un basso rischio, i margini di profitto sono contenuti, anche se Isicrowd è sempre stata in grado di mantenere una media del 10,2%, con punte del 12%. In più, se i capitali richiesti per partecipare sono modesti, ciò significa anche che è possibile diversificare investendo su più progetti in contemporanea.
L'equity, diversamente, prevede la partecipazione dei finanziatori come soci alla pari rispetto alla piattaforma: progetti più grandi, più oneri e rischi, guadagni più elevati.
Proprio così, l'Italia è stata ammessa a presentare domanda di adeguamento al nuovo regolamento europeo soltanto a partire da giugno 2023. Quindi abbiamo dovuto far presto, per non mancare la scadenza del 10 novembre. L'Europa vede già un ottimo primato da parte di altri paesi dell'Unione: in testa la Francia, con 22 piattaforme già in regola, a seguire l'Olanda con 12, la Spagna con 8 e la Lituania con 6. Ma nel nostro paese? Qui da noi sono già tre le società autorizzate con la nuova licenza (tutte e tre di equity crowdfunding). Da questi adeguamenti restano fuori soltanto le attività di finanziamenti tra privati e di peer to peer.
Soltanto in Italia almeno 40 società hanno inviato domanda per l'adeguamento al nuovo regolamento europeo. Si respira quindi una gran voglia di rinnovamento: un fatto positivo e anche sorprendente, visto che le disposizioni sono abbastanza stringenti. Si prevede, infatti, che ogni piattaforma di crowdfunding sia fornita di una complessa struttura informatica di base e di un sistema di controllo e verifica interna. Il tutto, per garantire agli operatori stessi, ma ancor di più ai finanziatori, sicurezza e trasparenza.
Non meno importante, la compilazione dei business plan, in particolare per chi fa lending. Bisogna prestare adesso un'attenzione molto maggiore alle garanzie di prudenza e di copertura finanziaria. La cosa che viene sottolineata implicitamente è che il piano di business non dev'essere concepito per attrarre nuovi investitori. Il suo principale obiettivo è superare i rigidi controlli della Banca d' Italia.
In più, sempre in materia di trasparenza, gli operatori saranno tenuti a pubblicare schede dettagliate di ogni investimento proposto. Una chiarezza che naturalmente riguarderà anche il marketing e la pubblicità.
Ora, con le nuove normative integrate, Isicrowd è pronta per un futuro di successo. La piattaforma mira a realizzare progetti più audaci, offrendo agli investitori opportunità di rendimento più elevate.
L'obiettivo è creare un ambiente in cui la community di investitori possa godere di margini di guadagno significativi, costruendo un portafoglio immobiliare diversificato e redditizio. L'implementazione del regolamento europeo è un passo fondamentale verso la creazione di un ambiente più sicuro e trasparente, preparando il terreno per una crescita sostenibile e prospera nell'industria del crowdfunding immobiliare.