11/05/2022 - Eva Serio
Il palladio, ad esempio, ha registrato un picco negli ultimi dodici mesi del 12% passando da 2.375 ai 2.660 dollari l’oncia.
Il segmento di estrazione dei diamanti, dal 2021 ad oggi, è cresciuto più del 60%, taglio e lucidatura del 55% e la vendita al dettaglio del 30%.
Per non parlare del ‘giallo metallo’ che ha ha superato i duemila dollari l’oncia già nel 2020.
Secondo il World Gold Council, nel 2021 le banche hanno accumulato 463 tonnellate di oro, l’82% in più rispetto all’anno precedente.
Comunque investire in questo campo non è affatto sicuro, la volatilità è notevole a causa delle ‘fiammate’ legate all’avversione e al rischio.
Giuseppe Sersale, Strategist di Anthilia Capital Partners, afferma che destinerebbe all’oro “una quota tra il 5 e il 10%”.
Riguardo i diamanti, da sempre sono stati considerati come un bene di lusso, facilmente trasferibile e che dona benessere psicologico a chi lo possiede. Ancora oggi c’è la stessa convinzione.
“C'è chi li compra per piacere, chi per diversificare, chi di fronte a una crisi internazionale, soprattutto se collegata a una guerra. Basta indossarlo e portarlo con sé. È una moneta di scambio concreta", afferma Massimo Gismondi,gem broker e imprenditore di settima generazione alla guida della Gismondi 1754 che produce gioielli di alta gamma.
Tramite il Rapaport Diamond Report, listino internazionale dei diamanti, viene stabilito il valore delle pietre, un buon punto di partenza per comprenderne il valore reale.
Per rivendere un diamante, però, ci vuole tempo.
In primis bisogna stare attenti a non imbattersi in quelli sintetici, quindi scegliere sempre gemme di buona qualità e certificate, possibilmente tra gli 0,5 r i 2 carati.
Gli esperti consigliano di evitare di affidarsi ad un intermediario, che sicuramente abbasserà il prezzo di acquisto per speculare sulla transazione.
Inoltre i prezzi non sono facili da prevedere e possono essere molto volatili.
Un diamante, quindi, è davvero “per sempre”, come recita la celebre frase?